Gli EFT sono veri e propri fondi comuni d’investimento. Sono quindi OICR (organismi di investimento collettivo del risparmio) e quindi, notate bene, hanno un patrimonio separato rispetto a quello delle società che ne curano le attività di costituzione, gestione, amministrazione e marketing.
Gli ETF pertanto non sono esposti al rischio di insolvenza neppure in caso di fallimento delle società appena menzionate.
Gli ETF pertanto non sono esposti al rischio di insolvenza neppure in caso di fallimento delle società appena menzionate.
Gli Exchange Traded Commodities (ETC) sono strumenti finanziari emessi a fronte dell'investimento diretto dell'emittente o in materie prime fisiche (in questo caso sono definiti ETC physically-backed) o in contratti derivati su materie prime. Il prezzo degli ETC è, pertanto, legato direttamente o indirettamente all'andamento del sottostante.
Infatti non possiamo considerarli degli OICR, in quanto non viene costituito un fondo sottostante con gestione passiva. Il sottostante è , in questo caso una obbligazione che si chiama “commodity contract“, alla quale è agganciato il derivato che poi dà la correlazione con l’indice delle conmmodity scelto.
Gli ETC fisici o physically-backed sono ETC garantiti da materie prime depositate presso i caveau di una banca incaricata dall’emittente, perciò il loro valore è strettamente legato all’andamento del prezzo spot della materia prima eventualmente convertito in Euro nel caso in cui la valuta di negoziazione di quest’ultima sia diversa dalla divisa europea. Un esempio in questo caso è il GBS (Gold Bullion Security).
La Borsa italiana mette nello stesso segmento ETF e ETC ma non è per niente corretto.
Saluti By ZioVicenza
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